Strategie nutrizionali per favorire il recupero di un infortunio

Le strategia nutrizionali non sono comunemente utilizzate nella gestione degli infortuni muscoloscheletrici. Però, sono disponibili numerosi approcci, anche con costi molto bassi, da integrare nel trattamento dei soggetti infortunati.
La fase iniziale del processo di guarigione, che inizia immediatamente dopo un trauma, comprende una risposta infiammatoria e può durare da poche ore a molti giorni, in base alla natura dell’infortunio.
La risposta infiammatoria è essenziale per iniziare un processo di guarigione ottimale; di conseguenza, le strategie che hanno l’obiettivo di controllare l’infiammazione in fase acuta potrebbero essere sconsigliate per ottimizzare la guarigione. Comunque, ridurre una infiammazione prolungata o eccessiva con l’assunzione di integratori alimentari potrebbe favorire la guarigione e accelerare la ripresa in sicurezza delle attività sportive. Per le importanti richieste fisiologiche dei processi di guarigione, i soggetti infortunati che richiedono un’immobilizzazione o un intervento chirurgico meritano un’attenzione particolare.

Dopo un infortunio, lo stato ipermetabolico (per la risposta infiammatoria, metabolica e immunitaria) e i processi di guarigione richiedono un supporto di macro e micronutrienti. L’unica raccomandazione sulla nutrizione prima di un intervento chirurgico è in genere legata al digiuno nelle ore precedenti l’intervento, con l’obiettivo di ridurre i rischi associati all’anestesia. In realtà, i dati più recenti suggeriscono che un digiuno meno restrittivo può essere adottato senza rischi per il paziente. Una bevanda ad alto contenuto di carboidrati assunta nell’immediato prima dell’intervento è sicura, riduce lo stress catabolico e la resistenza all’insulina determinati dalla chirurgia e potrebbe migliorare gli outcome post operatori. Le linee guida più recenti consigliano il digiuno dopo un pasto leggero consumato alcune ore prima della chirurgia e di evitare l’assunzione di liquidi 2 ore prima dell’intervento. Con queste nuove indicazioni, potrebbe essere possibile sfruttare il tempo precedente l’intervento per ottimizzare le potenzialità di recupero.

Un infortunio causa spesso immobilità o disuso. In queste condizioni, il tessuto muscolare si riduce velocemente. Gli obiettivi di una nutrizione riabilitativa sono fornire calorie e proteine sufficienti per aiutare la guarigione e prevenire la perdita di massa magra, modulare l’infiammazione e le risposte immunitarie, controllare i livelli di glucosio nel sangue e garantire i nutrienti per ottimizzare il recupero.
Nei soggetti infortunati, è importante identificare il fabbisogno calorico, di proteine e dei micronutrienti.

Mantenere un bilancio calorico e soddisfare l’aumento delle richieste energetiche dopo un infortunio è importantissimo. Per la riduzione dell’attività fisica dopo un intervento chirurgico (ad esempio, ricostruzione del legamento crociato anteriore, artroscopia di spalla, protesi, etc.) o un infortunio (distorsione di caviglia, fratture, lesioni muscolari, etc.), il comportamento iniziale di molti individui è di ridurre l’apporto calorico per evitare un aumento di peso. Ma un bilancio energetico negativo può contribuire ad aggravare la situazione rallentando il processo di guarigione e favorendo la perdita muscolare, prolungando il tempo necessario per la ripresa delle attività sportive. Un consumo maggiore di proteine, in combinazione a carboidrati complessi, può limitare l’aumento di peso garantendo le necessità nutrizionali del recupero. Particolare attenzione deve essere rivolta agli alcolici. L’assunzione di alcolici altera la sintesi proteica a livello muscolare e il processo di guarigione limitando la risposta infiammatoria all’infortunio.

Anche la richiesta di aminoacidi è significativamente elevata dopo un infortunio. La necessità di aminoacidi aumenta per supportare il processo di guarigione, la ricostruzione dei tessuti e il controllo glicemico. Senza un supporto nutrizionale, la richiesta ipermetabolica di aminoacidi è compensata da un catabolismo del muscolo scheletrico. Una dose di 30 g di proteine è ottimale per massimizzare la sintesi proteica nei soggetti sani. Ma la quantità di proteine necessaria per stimolare la sintesi proteica è probabilmente maggiore durante l’immobilizzazione e il non uso per la resistenza anabolica.
Oltre al maggiore fabbisogno proteico, la tempistica dell’assunzione delle proteine è importante per massimizzare l’assorbimento e ottimizzare la sintesi proteica. Per attenuare la degradazione delle proteine muscolari, è suggerito un consumo da 20 a 40 g di proteine totali per seduta. Il consumo di proteine dovrebbe avvenire entro 1 ora dal risveglio, ogni 3 o 4 ore successivamente, vicino a una sessione di riabilitazione e prima di dormire.

I carboidrati sono una risorsa fondamentale di energia durante la riabilitazione. Durante il recupero da un infortunio, circa 3-5 g/kg o il 55% delle calorie totali dovrebbero essere somministrati come carboidrati complessi, inclusi cereali integrali, frutta, verdura e latticini. Il bisogno di carboidrati aumenta con il progredire dell’intensità degli esercizi. Non più del 60% delle calorie totali dovrebbe provenire da carboidrati; un maggiore consumo potrebbe portare a iperglicemia, ostacolando così la guarigione e la funzione immunitaria. I carboidrati complessi sono anche ricchi di vitamine, minerali e fibre, che sono importanti durante la riabilitazione.

Il consumo di grassi essenziali può contribuire a ridurre l’entità di una risposta infiammatoria prolungata. I grassi sono una risorsa importante per la guarigione tissutale e l’aumento della proliferazione cellulare. Circa il 20%-25% delle calorie dovrebbero derivare dai grassi. L’assunzione raccomandata è di 2 g al giorno di acido grasso α-linolenico e 10 g al giorno di acido grasso linolenico. Le fonti alimentari comuni di acido grasso α-linolenico sono l’avocado, l’olio d’oliva, il pesce, il lino, le noci e i semi. Durante il processo di recupero, l’acido grasso linolenico, che si trova nelle carni lavorate, nei cibi fritti e grassi e negli oli vegetali, dovrebbe essere limitato a causa delle proprietà pro infiammatorie.

Migliorare la qualità e la tempistica dei nutrienti, associando al tempo stesso integratori alimentari selezionati, può migliorare ulteriormente il recupero e ridurre il tempo necessario per la ripresa delle attività sportive. Alcuni integratori alimentari hanno dimostrato di supportare il recupero e la rigenerazione e di limitare la perdita muscolare dopo un intervento chirurgico o durante un periodo di immobilizzazione.

La creatina monoidrato è uno dei più efficaci coadiuvanti ergogenici disponibili per migliorare le prestazioni dell’esercizio intenso e migliorare la massa magra quando è combinata con l’esercizio fisico. Ulteriori benefici della creatina includono il miglioramento della salute delle ossa e della funzione neuromuscolare. Inoltre, può essere un fattore per migliorare o mantenere l’idratazione e la termoregolazione, prevenendo così crampi muscolari e disidratazione. Quando viene consumata durante l’immobilizzazione, la creatina può avere effetti positivi su massa e forza muscolare. La creatina monoidrato può servire come potenziale strategia per migliorare il rimodellamento osseo stimolando la crescita cellulare, la differenziazione e la mineralizzazione, fenomeni utili per le fratture.
Non sono stati identificati effetti dannosi dell’integrazione con creatina monoidrato. Durante l’immobilizzazione o successivamente all’infortunio, è raccomandata una dose di carico 20 g (4 x 5 g al giorno) per 5 giorni o una dose giornaliera di 5 g. Seguono circa 20 g al giorno in 4 dosi divise per 5 giorni e poi da 3 a 5 g al giorno per mantenere le scorte elevate.

Gli Omega-3 (da 2000 a 4000 mg al giorno) potrebbero ridurre la perdita muscolare dopo un infortunio e ottimizzare la sintesi proteica, anche se i risultati degli studi sono contrastanti e non è stato definito un dosaggio raccomandato.

Nonostante dovrebbe essere raccomandato l’assunzione di proteine da alimenti di alta qualità, gli integratori proteici rappresentano una forma più concentrata e diretta di aminoacidi, con un effetto anabolico maggiore rispetto alle proteine assunte con la dieta. Le proteine del siero del latte isolate o concentrate sono considerate la fonte proteica di qualità maggiore, ideali prima e dopo l’esercizio. Il consumo di 30-40 g di caseina prima di andare a letto migliora la sintesi proteica muscolare notturna.

La vitamina D è nota per la sua importanza nella regolazione del calcio, ma svolge un ruolo importante anche per il tessuto muscolare scheletrico, con una potenziale implicazione nel recupero da un infortunio. I soggetti con un’insufficienza di vitamina D possono presentare alterazioni nella riparazione e nella rigenerazione muscolare e, di conseguenza, un recupero più prolungato. I livelli di vitamina D dovrebbero essere valutati dopo un infortunio. Se un individuo decide di non assumere un integratore di vitamina D, la vitamina D può essere trovata in alimenti come formaggio, yogurt, pesce, succo d’arancia e alcuni cereali.

Vitamine e minerali sono gli integratori alimentari più frequentemente consumati. A differenza di altri integratori, le vitamine e alcuni minerali sono considerati essenziali per il loro ruolo nella normale funzione fisiologica. Per le maggiori esigenze metaboliche nel recupero da infortuni e interventi chirurgici, può essere importante una maggiore enfasi sull’assunzione di micronutrienti. In particolare, le vitamine A, C ed E hanno un ruolo importante nel processo di recupero.
L’utilizzo di un integratore alimentare multivitaminico è raccomandato se un individuo ha difficoltà a consumare la quantità giornaliera raccomandata di micronutrienti attraverso fonti di alimenti integrali. Tuttavia, sono disponibili poche informazioni sulla dose e sulla frequenza necessarie affinché questi integratori siano efficaci.

In sintesi, l’alimentazione svolge un ruolo essenziale nel recupero e nella riabilitazione degli infortuni. In primo luogo, il fabbisogno calorico deve essere identificato per garantire che il fabbisogno energetico sia soddisfatto. Un maggiore apporto di proteine, con particolare attenzione ad un consumo distribuito in modo uniforme durante la giornata, può limitare la perdita di massa muscolare e di forza durante i periodi di immobilizzazione. È compito di un preparatore atletico e di un fisioterapista incorporare le raccomandazioni nutrizionali di base.

Smith-Ryan AE, Hirsch KR, Saylor HE, Gould LM, Blue MNM. Nutritional Considerations and Strategies to Facilitate Injury Recovery and Rehabilitation. J Athl Train. 2020 Sep 1;55(9):918-930.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32991705/

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