Riduzione dell’escursione articolare cervicale nelle donne con sindrome del tunnel carpale
La sindrome del tunnel carpale (CTS) comprende un insieme di sintomi tra cui intorpidimento e formicolio nella distribuzione del nervo mediano, dolore notturno e dolori variabili (Wainner et al. 2005). Sebbene questi sintomi siano prevalentemente attribuiti alla compressione del nervo mediano nel tunnel del carpo o un aumento del volume nel suo contenuto, molti sono i fattori che possono contribuire a sviluppare una CTS, incluso disturbi al rachide cervicale (Reading et al. 2003).
Studi recenti mostrano che pazienti con tunnel carpale con esame elettromiografico (EMG) positivo presentano una postura della testa più proiettata in avanti e una minore escursione articolare del rachide cervicale rispetto ai soggetti sani (de la Llave Rincon et al. 2009). Si evidenzia anche una prevalenza maggiore nel presentare un restringimento del forame di coniugazione che potenzialmente potrebbe portare alla compressione della radice nervosa predisponendo il paziente a sviluppare una CTS o aggravare i sintomi esistenti della stessa attraverso un secondo sito di compressione (Pierre Jerome et al. 2003).
L’obiettivo dello studio è osservare se esiste una relazione tra il deficit di escursione articolare del rachide cervicale con l’EMG. Si ipotizza una relazione diretta tra gravità dell’EMG con la diminuzione dell’escursione articolare del rachide cervicale, della maggior intensità del dolore e della cronicità dei sintomi.
La misurazione del ROM cervicale è stata effettuata con il CROM, i risultati evidenziano che donne con CTS che presentano risultati minimo, medio e severo all’EMG presentano una riduzione del ROM cervicale se confrontate con donne asintomatiche di pari età. Si evidenzia una minor lateroflessione controlaterale al lato del dolore; questo parametro potrebbe essere correlato al fatto che essendo la CTS una neuropatia periferica la lateroflessione controlaterale potrebbe aumentare il dolore (Butler et al. 2000).
I risultati di questo studio hanno importanti implicazioni per la pratica clinica. La relazione tra un minore escursione articolare del rachide cervicale su tutti i piani con la CTS suggerisce che i trattamenti mirati alla regione del collo possono essere di aiuto nella gestione dei pazienti con CTS.
De-la-Llave-Rincón AI, Fernández-de-Las-Peñas C, Laguarta-Val S, Ortega-Santiago R, Palacios-Ceña D, Martínez-Perez A. Women with carpal tunnel syndrome show restricted cervical range of motion. J Orthop Sports Phys Ther. 2011 May;41(5):305-10.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21471650
Fisioterapista, MSc, SPT
Samuele Passigli
Questo studio, con il principale limite di un campione di pochi soggetti esclusivamente femmine, non permette di capire se esiste una relazione tra una riduzione dell’escursione articolare del rachide cervicale e il decorso del CTS (in quanto non oggetto di studio). Sarebbe interessante valutare eventuali modificazioni dei sintomi in pazienti sottoposti a trattamento del rachide cervicale. Nonostante queste osservazioni, lo studio proposto è sicuramente interessante e meritevole di riflessione. Infatti, altri studi precedenti hanno evidenziato come gli impairment del rachide cervicale (in modo particolare quelli che determinano una compressione/irritazione delle radici nervose) rappresentino un fattore di predisposizione per la CTS o di aggravamento dei sintomi esistenti nei pazienti con CTS.