Oltre la nocicezione: l’ipotesi dell’imprecisione del dolore cronico.

In questa topical review, gli autori propongono una nuova teoria per spiegare l’insorgenza e il mantenimento del dolore cronico. Questa teoria si basa su due assunti:

  1. il dolore è una risposta, e non uno stimolo afferente (come la nocicezione), come è ormai condiviso da larga parte della comunità scientifica e clinica;
  2. stimolazioni non nocicettive (spaziali, temporali, propriocettive), coincidenti con lo stimolo nocicettivo, sono alla base della risposta successiva alle stimolazioni stesse.

In breve, l’ipotesi avanzata dagli autori sostiene che la precisione con la quale le stimolazioni multisensoriali sono codificate e rappresentate all’interno del sistema nervoso centrale determinerà il grado con cui la risposta dolorosa sarà generalizzata ad eventi simili.

La plasticità neuronale, che è alla base dei processi di sensibilizzazione e cronicizzazione, può avvenire in due modi:

  1. plasticità non associativa: questa determina la modifica della risposta dell’organismo ad uno stimolo in seguito a stimolazioni ripetute. Esempi di questo fenomeno sono l’adattamento o la sensibilizzazione.
  2. plasticità associativa, sotto forma di condizionamento pavloviano o apprendimento associativo. Classicamente, quando si parla di dolore, questo viene considerato come lo stimolo incondizionato (in ottica pavloviana, il cibo), mentre le risposte al dolore (paura, risposte motorie, ecc.) come la risposta condizionata (l’aumento della salivazione).

La proposta degli autori è quella di considerare il dolore stesso non come lo stimolo condizionato, bensì come la risposta. In questa ottica, lo stimolo nocicettivo rappresenta lo stimolo incondizionato (il cibo), gli eventi multisensoriali e significativi che normalmente avvengono in contemporanea con lo stimolo stesso rappresentano lo stimolo condizionato (il campanello), e il dolore, con esposizioni ripetute, passa da essere risposta incondizionata a condizionata (salivazione). Il processo con il quale si rende necessario solo più lo stimolo condizionato per ottenere la risposta è noto come “acquisizione“.

US: stimolo incondizionato; UR: risposta incondizionata; CS: stimolo condizionato; CR: risposta condizionata

È altresì possibile che facciano da stimolo condizionato eventi simili agli stimoli originali, o che condividono con questi alcune caratteristiche. Questo fenomeno è noto come “generalizzazione dello stimolo“. Applicando questi principi all’esperienza dolorosa, appare chiaro che più la codifica degli stimoli sarà imprecisa, ovvero in presenza di generalizzazione, più la risposta dolorosa verrà evocata da stimolazioni diverse. In altre parole, sopra un certo grado di generalizzazione, la risposta dolorosa cesserà di essere adattiva e diventerà maladattiva.

Gli autori sostengono che questa ipotesi si differenzi dal concetto di sensibilizzazione centrale, in quanto quest’ultima sembra essere basata unicamente su meccanismi non associativi. Tuttavia, i due fenomeni non sono mutualmente esclusivi, e possono esitare nelle stesse manifestazioni cliniche quali iperalgesia e allodinia.

Moseley GL, Vlaeyen JWS. Beyond nociception: the imprecision hypothesis of chronic pain. Pain. 2015 Jan;156(1):35-38.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25599298/

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