Quali misure di outcome usare per determinare il ritorno alla sport dopo ricostruzione del LCA?
Il recupero dopo un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore (LCA) prevede lunghi tempi di riabilitazione, una probabile riduzione delle prestazioni sportive e un maggior rischio di recidiva dopo il rientro alle attività agonistiche. Determinare quando un atleta è pronto a tornare in sicurezza a giocare è una sfida molto importante per il clinico, in quanto la capacità delle misure di outcome proposte di prevedere un rientro sicuro è discutibile.
Non esistendo test ottimali, l’uso di una batteria di misure di outcome per evidenziare eventuali deficit residui sembra la scelta migliore. Gli autori consigliano di utilizzare i seguenti parametri:
• almeno 6 mesi dall’intervento di ricostruzione, per consentire un’adeguata guarigione e una vascolarizzazione dell’innesto;
• assenza di versamento e dolore al ginocchio;
• escursione articolare del ginocchio attiva e passiva completa;
• simmetria >90% nell’esecuzione del single leg hop test, per evidenziare un ripristino del controllo neuromuscolare;
• forza del quadricipite di almeno l’85-90% rispetto all’arto controlaterale valutata con test muscolare isocinetico.
Inoltre, l’utilizzo di scale di valutazione soggettive, come ad esempio l’International Knee Documentation Committee (IKDC) o la Tampa Kinesiophobia Scale, può evidenziare come l’atleta percepisce la propria funzionalità, il livello di ansia e la paura di un nuovo infortunio.
Potrebbe anche essere utile impiegare test per valutare gruppi muscolari e non solo singoli muscoli come avviene durante le prove isocinetiche.
Finché non saranno disponibili delle linee guida sembra opportuno utilizzare più misure di outcome soggettive e oggettive per aiutare a guidare la decisioni del rientro in sicurezza alle attività sportive dopo ricostruzione del LCA.
Mueller LM, Bloomer BA, Durall CJ. Which Outcome Measures Should Be Utilized to Determine Readiness to Play After ACL Reconstruction? J Sport Rehabil. 2014 May;23(2):158-64.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23981536
Fisioterapista, MSc, SPT
Samuele Passigli
A riguardo, segnalo anche questo interessante prospetto per i pazienti pubblicato su JOSPT nel 2011:
http://www.jospt.org/doi/pdf/10.2519/jospt.2011.0504