Metodi di monitoraggio del sonno negli atleti: perché sono importanti

Il sonno è importante per lo stato di salute generale e per la performance atletica. Di conseguenza, oltre alla polisonnografia (gold standard per la valutazione del sonno), sono attualmente molto diffusi tecnologie di facile accesso, applicazioni per smartphone, diari e questionari per monitorare la qualità e la quantità del sonno negli atleti. Molti atleti hanno un sonno insufficiente (inferiore alle 8 ore raccomandate per notte). Dati gli effetti di un sonno insufficiente nella performance, umore, funzioni cognitive, memoria, apprendimento, metabolismo e infortuni, non stupisce che la valutazione del sonno negli atleti stai ricevendo moltissima attenzione.

L’ansia e lo stress, soprattutto prima delle competizioni importanti, potrebbero negativamente influenzare il sonno negli atleti. Anche la programmazione degli allenamento potrebbe influenzare il sonno; gli allenamenti nel primo mattino riducono la durata del sonno. L’intensità degli allenamenti può influenzare il sonno: un’intensità maggiore sembra essere associata a una riduzione della qualità del sonno. Altri fattori come il consumo di caffeina, dolore muscolare, gli infortuni, i viaggi, il jetlag e un uso eccessivo dei video giochi o dei social media hanno un impatto importante nel sonno degli atleti se non gestiti correttamente.

La polisonnografia è considerata il gold standard per misurare il sonno. È in genere utilizzata per valutare esclusivamente specifici disturbi del sonno in quanto è una tecnica costosa e complessa.

I sistemi di monitoraggio dell’attività, validati negli atleti, sono piccoli dispositivi indossabili che registrano il movimento tramite un accelerometro. Tramite un algoritmo specifico valutano il sonno e la veglia. Utilizzando principi simili, i sistemi indossabili commerciali (come il FitBit, gli sportwatch Garmin, etc.) valutano il sonno/veglia nel tempo e nell’ambiente dello sportivo. Confrontati con la polisonnografia, questi dispositivi commerciali sovrastimano la qualità (sonno profondo e sonno leggero) e la quantità del sonno. Di contro, il prezzo rende questi dispositivi facilmente accessibili e potrebbero facilitare il processo educativo, oltre che permettere all’atleta di capire se è presente la necessità di consultare un professionista.

Negli ultimi anni sono aumentate anche la applicazioni per smartphone.

Queste applicazioni utilizzano il rilevamento del movimento, la registrazione audio e video o questionari. Sono in genere poco costose e di semplice utilizzo, ma decisamente limitate nel determinare le fasi e i parametri del sonno. Una valutazione della applicazioni per smartphone per il monitoraggio del sonno è presente nella revisione di Choi (2018):

Choi YK, Demiris G, Lin SY, Iribarren SJ, Landis CA, Thompson HJ, McCurry SM, Heitkemper MM, Ward TM. Smartphone Applications to Support Sleep Self-Management: Review and Evaluation. J Clin Sleep Med. 2018 Oct 15;14(10):1783-1790.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30353814/

L’utilizzo di un diario del sonno è una strategia semplice e non espansiva per valutare il sonno. Le variabili minime da includere sono gli orari in cui l’atleta va a letto e quelli di risveglio, gli eventuali riposi pomeridiani, la valutazione della sonnolenza e dello stato attentivo, l’assunzione di caffeina e alcolici e l’utilizzo di dispositivi luminosi, per una durata di almeno una settimana. Un diario del sonno è stato sviluppato da un team di esperti nel 2012:

Carney CE, Buysse DJ, Ancoli-Israel S, Edinger JD, Krystal AD, Lichstein KL, Morin CM. The consensus sleep diary: standardizing prospective sleep self-monitoring. Sleep. 2012 Feb 1;35(2):287-302
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22294820/

I questionari del sonno sono altri strumenti di valutazione disponibili per valutare le variabili del sonno negli atleti. Sono spesso utilizzati come prima procedura diagnostica per la facilità di somministrazione e l’assenza di costi. I più utilizzati sono il Pittsburgh Sleep Quality Index, il Sleep Hygiene Index, l’Epworth Sleepiness Scale e i recenti questionari sviluppati per valutare nello specifico il sonno negli atleti Athlete Sleep Screening Questionnaire e Athlete Sleep Behaviour Questionnaire.

Non esistono procedure standardizzate per monitorare il sonno negli atleti. la figura successiva riassume una serie di step che potrebbero aiutare il clinico in questo processo.

Questo processo deve essere multidisciplinare e può iniziare con un consulto per determinare la storia del sonno, compresi gli orari, il contesto (rumori, luci, temperatura, presenza di un partner nel letto, etc.) , abitudini (caffeina, alcolici, orari degli allenamenti, utilizzo di smartphone o computer) e fattori di stress. Può essere utile chiedere all’atleta di descrivere la sua giornata tipo. Durante il consulto possono essere somministrati i questionari. Step successivo potrebbe essere l’utilizzo di un sistema di monitoraggio del sonno per identificare eventuali problemi e gli orari del sonno. Per la relazione esistente tra stress, ansia e sonno, è importante dare feedback su una scarsa qualità/quantità del sonno con cautela perché questi potrebbero perpetuare e rinforzare un problema esistente.

Numerose strategie sono disponibili per migliorare la qualità e la quantità del sonno negli atleti. Un approccio multidisciplinare è necessario per ottimizzare l’outcome. Per l’insonnia è raccomandata la terapia cognitivo comportamentale. Anche se molti atleti non presenta insonnia cronica, i principi fondamentali di questo approccio potrebbero apportare numerosi benefici negli atleti professionisti. La terapia cognitivo comportamentale comprende un processo educativo per l’igiene del sonno, la terapia di controllo dello stimolo, tecniche di rilassamento e una terapia cognitiva per ridurre la ruminazione durante il sonno.

Nonostante l’aumento delle conoscenze e dell’attenzione sull’importanza del sonno, molti atleti (come anche nella popolazione generale) continuano ad avere un riposo insufficiente. Molti atleti continuano ad avere abitudini che ostacolano il sonno notturno, nonostante l’educazione, il monitoraggio e la consapevolezza dei benefici del sonno sulla performance atletica. Per migliorare il comportamento nel lungo termine, un aiuto potrebbe derivare dalle recenti ricerche delle scienze comportamentali. Le scienze comportamentali potrebbero aiutare a comprendere quali strategie utilizzare per modificare il comportamento degli atleti, definendo obiettivi precisi e individuando eventuali barriere psicologiche, considerando ovviamente il contesto.

Halson SL. Sleep Monitoring in Athletes: Motivation, Methods, Miscalculations and Why it Matters. Sports Med. 2019 May 15.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31093921

Hai domande, suggerimenti o riferimenti a studi scientifici interessanti? Condividili con un commento!