Utilizzo dell’ecografo in fisioterapia: a cosa serve?

Sempre più fisioterapisti utilizzano l’ecografo nella loro pratica clinica. Nonostante la prima pubblicazione riguardante l’utilizzo dell’ecografia in ambito fisioterapico risalga a molti anni fa (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/6434323/), permane una considerevole confusione riguardante l’utilizzo da parte del fisioterapista, conseguente soprattutto dalle differenze formative nei vari paesi.

L’utilizzo dell’ecografo in fisioterapia si è modificato nel tempo, in linea con evidenze disponibili, richieste dei pazienti e cambiamenti a livello sanitario.

Inizialmente, l’utilizzo dell’ecografo in fisioterapia era limitato alla valutazione della morfologia della struttura muscolare e come biofeedback nella riabilitazione neuromuscolare. Il termine Rehabilitative Ultrasound Imaging (RUSI) è stato coniato per descrivere queste applicazioni e per comprendere come questa pratica si inseriva all’interno degli altri utilizzi degli ultrasuoni in campo medico.

Durante il primo RUSI Symposium (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16915983/) sono state fornite le prime indicazioni riguardanti l’utilizzo dell’ecografo in ambito fisioterapico, con l’obiettivo di guidare l’intervento fisioterapico e non quello di fare una diagnosi medica. È stato consigliato l’utilizzo quando è presente la necessità di chiarire aspetti clinici emersi durante la valutazione, con il fine di migliorare qualità ed efficacia del trattamento fisioterapico.

Il RUSI rappresenta una procedura per valutare tessuti molli e loro funzionalità durante il movimento o un esercizio. Fornisce un supporto al trattamento fisioterapico riguardo misurazioni o modifica della morfologia muscolare (lunghezza, spessore, angolo di pennazione, volume, lunghezza dei fascicoli, etc.). Misurare certi parametri rappresenterebbe un feedback riguardante particolari interventi terapeutici.

L’ecografo può essere utilizzato a fini diagnostici per valutare esiti di lesioni muscolari, tendinee, legamentose o riguardanti problematiche viscerali. Queste rappresentano delle competenze del medico radiologo. In ambito fisioterapico, l’aspetto diagnostico dell’ecografo è stato utilizzato per valutare il rischio di sviluppare problematiche tendinee o nervose. L’utilizzo ad uso diagnostico rimane un aspetto molto delicato, per il rischio di sovrapporsi alle competenze di altri operatori sanitari.

L’ecografo può essere infine utilizzato a fini interventistici per guidare con più precisione interventi come l’inserimento di aghi o per infiltrazioni per una varietà di interventi. Tra questi dry needling, elettrolisi percutanea e iniezioni o aspirazioni.

Nella ricerca clinica permetterebbe di migliorare la comprensione su morfologia muscolare e relazione tra controllo motorio e funzionalità. Permetterebbe di identificare i pazienti che potrebbero beneficiare di uno specifico trattamento, migliorare l’apprendimento motorio e l’efficacia del trattamento attraverso dei feedback oggettivi. Nello specifico, evidenziare gli effetti del dry needling, misurare l’escursione del nervo durante il movimento, valutare determinati parametri biomeccanici o tessuti molli e come questi si modificano con il trattamento.

La varietà delle immagini ecografiche potrebbe essere utilizzata in base alla clinica o al contesto di ricerca. Alcuni esempi sono dati dalla gray scale b-mode e motion mode utilizzate per misurare le caratteristiche morfologiche dei muscoli e identificare le alterazioni ossee associate alla tendinopatia laterale di gomito. Il doppler permetterebbe di evidenziare la neovascolarizzazione tendinea. L’elastografia di quantificare le caratteristiche biomeccaniche (stiffness o softness), permettendo la valutazione dell’efficacia dell’intervento o della guarigione del tessuto.

Pratica clinica, regolamentazione e formazione

Nonostante in molte nazioni i fisioterapisti utilizzino l’ecografo da molto tempo, non esistono piani di studi riconosciuti internazionalmente riguardante questo tipo di formazione per i fisioterapisti. A differenza dell’utilizzo diagnostico e interventistico dell’ecografia, il RUSI è un ambito di applicazione relativamente nuovo che ricade interamente nell’ambito della fisioterapia. L’utilizzo dell’ecografia a fini diagnostici e interventistici presenta criteri formativi consolidati. Gli attuali percorsi formativi, in ambito medico, potrebbero condurre il fisioterapista ad una pratica al di fuori della propria area di competenza. Per questo, sono necessari percorsi formativi riguardanti l’utilizzo dell’ecografo in fisioterapia.

I percorsi formativi dovrebbero ricercare e rispettare standard internazionali per garantire una formazione adeguata da parte del fisioterapista, promuovendo anche la ricerca scientifica in materia.

Whittaker JL, et al. Imaging with ultrasound in physical therapy: What is the PT’s scope of practice? A competency-based educational model and training recommendations. Br J Sports Med. 2019;53(23):1447-1453.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31023858/

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