Lesione del legamento collaterale mediale nei calciatori professionisti

La principale funzione biomeccanica del legamento collaterale mediale (LCM) è limitare un eccessivo valgismo di ginocchio. Di conseguenza, gli infortuni del LCM sono in genere conseguenti a una forza in valgo applicata all’aspetto laterale del ginocchio o ad una combinazione di una forza in valgo e in rotazione esterna di tibia. Sono infortuni prevalenti negli sport di contatto, come calcio, hockey, rugby, wrestling e judo. Gli infortuni al LCM sono stati descritti come gli infortuni traumatici di ginocchio, responsabili di un’assenza dallo sport, più frequenti nel calcio professionistico (https://www.fisiobrain.com/lesioni-del-legamento-collaterale-mediale-e-ritorno-allo-sport/).

Il LCM ha un’importante capacità di guarigione dopo un infortunio per la posizione extra-articolare e la sufficiente vascolarizzazione, a differenza del legamento crociato anteriore. Di conseguenza, le lesioni isolate di grado I e II sono trattate non chirurgicamente con una fisioterapia progressiva e, in alcuni casi, con un tutore, mentre le lesioni di grado III possono necessitare di un intervento chirurgico di riparazione o ricostruzione.

L’obiettivo di questo studio prospettico è stato descrivere l’epidemiologia e il meccanismo di infortunio delle lesioni del LCM in calciatori professionisti.

Sono stati osservati 2018 calciatori professionisti da una a tre stagioni. Una lesione del LCM è stata definita come “una lesione traumatica alla porzione superficiale del LCM, alla porzione profonda del LCM o al legamento obliquo posteriore che ha costretto l’atleta a sospendere o limitare gli allenamenti o le competizioni”.

Durante il periodo di studio, sono stati registrati 4364 infortuni, dei quali il 3% sono stati infortuni al LCM come diagnosi principale. Degli infortuni al LCM, l’8.5% sono state recidive con una ricorrente lesione ipsilaterale nei 3 mesi dal ritorno allo sport.

Il 75.4% delle lesioni del LCM sono state per un meccanismo traumatico da contatto. La maggior parte delle lesioni del LCM (87.7%) sono state lesioni isolate. Il 12.3% delle lesioni del LCM presentavano lesioni associate, delle quali una lesione del menisco mediale è stata la più frequente (3.1%), seguita da lesione dalla cartilagine (2.4%). Questi dati confermano che un trauma diretto è la caratteristica delle lesioni del LCM. Di contro, un trauma in rotazione del ginocchio senza contatto può essere responsabile di infortuni più gravi, con un coinvolgimento delle strutture intra-articolari come il legamento crociato anteriore e i menischi.

Il tempo medio di assenza dallo sport è stato di 24 giorni (SD 22). Il grado clinico più frequente è stato un grado I, con un tempo medio di assenza di 10 giorni. La zona di lesione più comune è stata la porzione prossimale del legamento (54%), seguita dalla porzione media (31%). Le lesioni della porzione distale sono state meno frequenti (15%). Non è stata evidenziata una differenza nel tempo di assenza dallo sport in base alla zona di lesione.

Nel 92% dei casi, c’è stata concordanza quasi perfetta tra la MRI e la valutazione clinica nel determinare il grado di lesione del legamento. La concordanza tra MRI e valutazione clinica del grado di lesione permette di ridurre le spese per le indagini strumentali. La MRI è stata utilizzata principalmente per stimare una prognosi o per valutare la presenza di lesioni associate. Purtroppo l’utilizzo prognostico della MRI è stato negli ultimi anni messo spesso in discussione, soprattutto se utilizzata come strumento per determinare il ritorno allo sport.

Il 53% delle lesioni di grado II è stata trattata con un tutore. Il tempo di assenza dallo sport è stato maggiore per le lesioni di grado II gestite con un tutore, confrontate con le lesioni di grado II senza tutore (42 giorni vs. 32 giorni).

Il 25% delle lesioni è stato trattato con iniezioni di PRP. Non è stata evidenziata una differenza nel tempo di assenza dallo sport tra i calciatori trattati con e senza PRP, indipendentemente dal grado di lesione. È difficile comprendere la tendenza di alcuni medici nei team professionistici ad usare le iniezioni di PRP, considerando l’assenza di prove di efficacia a supporto di questa strategia nelle lesioni legamentose e muscolari.

Lundblad M, Hägglund M, Thomeé C, Hamrin Senorski E, Ekstrand J, Karlsson J, Waldén M. Medial collateral ligament injuries of the knee in male professional football players: a prospective three-season study of 130 cases from the UEFA Elite Club Injury Study. Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc. 2019 Nov;27(11):3692-3698.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30949749/

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