Le alterazioni di forza, flessibilità, escursione e allineamento predicono gli infortuni nei runner?
Gli infortuni associati alla corsa (RRI), come la tendinopatia achillea, il dolore anteriore o laterale di ginocchio, le fratture da stress, la sindrome da stress tibiale mediale e le lesioni degli hamstring, sono molto frequenti, interessando fino al 90% dei runner ogni anno. Nonostante una ricerca abbondante su RRI e relativo trattamento, le strategie di prevenzione sono scarse. Negli ultimi anni, per cercare di prevedere i RRI, sono stati sviluppati modelli che valutano il carico di allenamento o i rapporti tra carichi acuti e cronici. Molti studi hanno valutato la possibile associazione tra variabili cinematiche/cinetiche e RRI o le differenti caratteristiche tra runner infortunati e non infortunati utilizzando strategie di analisi della corsa, ma utilizzando attrezzature complesse difficilmente trasferibili nella pratica clinica.
Nella pratica clinica, sono spesso valutati nei runner la forza e la flessibilità muscolare, l’escursione di movimento e l’allineamento. Eventuali alterazioni sono spesso utilizzate dai clinici per spiegare i RRI ai pazienti e spesso è ipotizzato che siano associate all’infortunio.
L’obiettivo di questa revisione, che ha incluso 7 studi prospettici, è stato identificare alterazioni nella forza muscolare, nella flessibilità, nell’escursione di movimento e nell’allineamento che potrebbero predire RRI agli arti inferiori.
In generale, gli studi inclusi sono stati di scarsa qualità. Un aumento della forza in rotazione esterna dell’anca, confrontata con la forza in rotazione interna (rapporto forza in rotazione esterna e forza in rotazione interna), potrebbe essere un fattore protettivo per i RRI, in particolare per il dolore femororotuleo, ma questo dato è riportato solo in uno studio. Una ridotta pronazione del piede potrebbe rappresentare un fattore protettivo, ma i risultati degli studi sono contrastanti. Una pronazione eccessiva potrebbe essere associata alla sindrome da stress tibiale mediale. I runner con i muscoli abduttori di anca più forti potrebbero avere un rischio maggiore di RRI, ma questo dato è riportato solo in uno studio con molti fattori confondenti. Una ridotta rotazione interna di anca sembra essere un fattore protettivo; un’eccessiva rotazione interna di anca è stata associata al rischio di infortunio nell’atterraggio da un salto e a una riduzione di controllo dell’arto inferiore sui piani frontale e trasverso. Questo dato deriva però da un unico studio e deve quindi essere interpretato con cautela.
I risultati degli studi sono spesso contrastanti per molti motivi, tra cui le differenti caratteristiche dei soggetti inclusi (ad esempio, livello di esperienza e carichi di allenamento), i differenti metodi di valutazione, un’eterogenea definizione di RRI e di runner, differenti metodi di analisi statistica e presenza di BIAS. Di conseguenza, i risultati sono difficili da confrontare.
I risultati di questa revisione suggeriscono che la valutazione delle alterazioni cinetiche e cinematiche dell’arto inferiore è supportata da evidenze di qualità molto bassa.
Christopher, S. M., McCullough, J., Snodgrass, S. J., & Cook, C. (2019). Do alterations in muscle strength, flexibility, range of motion, and alignment predict lower extremity injury in runners: a systematic review. Archives of Physiotherapy, 9(1), 2.
https://archivesphysiotherapy.biomedcentral.com/articles/10.1186/s40945-019-0054-7
Fisioterapista, MSc, OMPT
Passione Evidence-Based. Con la speranza di diventare un Fisioterapista migliore
https://samuelepassigli.wordpress.com/
https://orcid.org/0000-0003-2862-0116
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