Il ruolo della risposta vascolare nello sviluppo della tendinopatia achillea

Samuele Passigli – Fisioterapista, MSc, OMPT

 

 
Nonostante il tendine di Achille sia la struttura tendinea con le dimensioni maggiori e più forte del corpo umano, i disturbi sono frequenti, in modo particolare la tendinopatia (AT). La prevalenza è le conseguenze della tendinopatia sono importanti, ma molti aspetti sull’insorgenza continuano a essere ancora non completamente conosciuti. Gli studi prospettici sono pochi, soprattutto nei runner, e non è chiaro quali parametri strutturali e vascolari siano predittivi dei sintomi. Inoltre, le alterazioni strutturali evidenziate dalle tecniche di imaging possono non rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo della AT, dato che possono rappresentare semplicemente la conseguenza dell’esposizione al carico e sono presenti in un’ampia percentuale di soggetti sportivi non sintomatici.
L’obiettivo di questo studio prospettico è stato indagare il ruolo dello spessore del tendine di Achille, la risposta vascolare (misurazione del flusso sanguigno nel terzo medio del tendine di Achille) dopo la corsa, il Foot Posture Index (FPI) e le caratteristiche tissutali del tendine quantificate con l’ecografia (UTC) come possibili fattori di rischio per lo sviluppo della AT.
Sono stati inclusi nello studio 250 soggetti sani che sono stati seguiti per 2 anni consecutivi. Di questi, 27 (11%) hanno sviluppato una AT; 223 (89%) soggetti non hanno subito alcun infortunio agli arti inferiori e sono stati usati come controlli.
I risultati dello studio hanno mostrato che il sesso femminile e una risposta vascolare minore dopo la corsa sono fattori di rischio per lo sviluppo della AT. In questo studio, non è stata mostrata un’associazione tra la AT e lo spessore del tendine, l’UTC e un piede pronato (definito con il FPI).
L’attività fisica determina un aumento della richiesta metabolica. Di conseguenza, si determina una ridistribuzione del flusso sanguigno a favore dei tessuti che lavorano. Un aumento della risposta vascolare nel tendine di Achille è fisiologica come risposta alla corsa. I risultati di questo studio hanno mostrato che minore è l’aumento del flusso sanguigno dopo la corsa, maggiore il rischio di sviluppare una AT.
Una riduzione della risposta vascolare del tendine determina ipossia e una conseguente limitazione del rimodellamento della matrice, con un’alterazione delle caratteristiche strutturali e un indebolimento del tendine. I processi di rigenerazione potrebbero quindi richiedere tempi maggiori dopo la corsa, con una probabilità più alta che un carico eccessivo sia somministrato con un recupero ancora incompleto tra le sessioni di allenamento.
Data l’associazione tra una riduzione della risposta vascolare dopo la corsa e il rischio di sviluppare una AT, potrebbe essere utile individuare strategie per stimolare il flusso sanguigno dopo l’attività. Ad esempio, alcuni soggetti potrebbero necessitare di un riscaldamento più lungo per migliorare la risposta vascolare all’attività. Il riscaldamento determina infatti una vasodilatazione nei tessuti coinvolti dall’attività fisica e un conseguente aumento del flusso sanguigno. Anche le prostaglandine sono indicate per aumentare la risposta vascolare in presenza di una richiesta metabolica aumentata, come durante l’esercizio. Anche le calze a compressione, il calore, il massaggio e la vibrazione potrebbero aumentare il flusso sanguigno e, di conseguenza, facilitare il recupero dopo la corsa, anche se questo aumento potrebbe essere limitato solamente alla cute e non al tendine di Achille.
 

Wezenbeek E, Willems T, Mahieu N, De Muynck M, Vanden Bossche L, Steyaert A, De Clercq D, Witvrouw E. The Role of the Vascular and Structural Response to Activity in the Development of Achilles Tendinopathy: A Prospective Study. Am J Sports Med. 2018 Mar;46(4):947-954.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29373799

 

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