Il running retraining nel dolore femororotuleo
Il dolore femororotuleo (PFP) è stato descritto come una delle più difficili sfide cliniche in riabilitazione. Rappresenta uno dei più frequenti disturbi muscoloscheletrici dell’arto inferiore nei runner. Circa un terzo dei runner con questo disturbo riferisce un dolore persistente o ricorrente nel lungo termine.
La fisioterapia è il principale trattamento del PFP, con esercizi, tutori, taping, plantari e un graduale ritorno allo sport. Purtroppo questo approccio non sempre risolve i sintomi, soprattutto quando un runner inizia ad aumentare il volume di allenamento. I sintomi persistenti o ricorrenti sono causa di frustrazione per il fisioterapista e per il runner. Quando l’approccio fallisce, è possibile che le cause del disturbo non siano state correttamente gestite.
Il running retraining può rappresentare una strategia efficace nella gestione del PFP, soprattutto quando non è presente una riduzione dei sintomi nonostante i miglioramenti della forza con altri approcci, come l’esecuzione di un programma di esercizi e/o l’utilizzo di plantari.
Il running retraining richiede molto tempo. La fase di retraining può necessitare di 4-6 settimane, seguite da 2-3 mesi per permettere all’atleta di abituarsi ai nuovi pattern di movimento e incrementare gradualmente il volume di allenamento. Di conseguenza, impostare un running retraining necessita di una decisione condivisa tra clinico e runner e la scelta del momento più opportuno per iniziare questo approccio. Periodo della stagione, competizioni programmate e fase dell’infortunio sono tutti fattori che devono essere valutati. Il runner deve essere educato al tempo necessario per l’adattamento con l’obiettivo di ridurre il rischio di infortuni futuri.
Il retraining del movimento in riabilitazione è il processo nel quale è modificato un programma motorio con l’obiettivo di ridurre il dolore o il rischio di infortunio. Richiede che l’individuo possieda le capacità in termini di escursione articolare, forza e resistenza per acquisire e mantenere il nuovo pattern di movimento. Questi prerequisiti devono essere raggiunti prima di iniziare un programma di running retraining.
I feedback (visivi, sonori o tattili) sono una delle principali caratteristiche di un programma di retraining e permettono al runner, ad esempio, di associare ciò che vedono con ciò che percepiscono. Una pratica adeguata è necessaria per rinforzare il pattern di movimento. Il feedback deve essere gradualmente rimosso per permettere all’apprendimento di affidarsi sugli stimoli intrinseci (come quelli propriocettivi) associati con il corretto pattern di movimento.
Le strategie di running retraining con l’obiettivo di ridurre il dolore nei soggetti con PFP possono essere divisi in (1) cambiamento della cinematica durante la corsa, (2) modifica dei parametri spaziotemporali durante la corsa e (3) e retraining dei movimenti funzionali.
Il running retraining cinematico si riferisce a consigli e feedback dati per modificare l’orientamento dei segmenti con l’obiettivo di ridurre il carico sull’articolazione femororotulea durante la corsa. Questa strategia si concentra su (a) una riduzione dell’abduzione di anca, (b) passaggio da un appoggio di retropiede a un appoggio di avampiede al contatto iniziale al suolo e (c) adottare una maggiore flessione del tronco.
Il retraining spazio-temporale consiste nell’aumentare la cadenza del runner rispetto alla sua cadenza abituale. È una semplice strategia che può essere implementata usando un metronomo. Un aumento della cadenza del 7.5–10% riduce l’adduzione di anca e lo stress articolare femororotuleo del 10–22%.
Oltre alle strategie adottate per modificare la corsa, anche il retraining dei movimenti o compiti funzionali è efficace nei runner con PFP. Questo intervento prevede feedback verbali o visivi per migliorare il controllo motorio di arto inferiore, bacino e tronco, ad esempio durante l’esecuzione di squat, single leg squat o step down.
In conclusione, il running retraining dovrebbe essere una componente delle strategie del fisioterapista che gestisce i runner con PFP.
Davis IS, Tenforde AS, Neal BS, Roper JL, Willy RW. Gait Retraining as an Intervention for Patellofemoral Pain. Curr Rev Musculoskelet Med. 2020;13(1):103–114.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32170556/
Fisioterapista, MSc, OMPT
Passione Evidence-Based. Con la speranza di diventare un Fisioterapista migliore
https://samuelepassigli.wordpress.com/
https://orcid.org/0000-0003-2862-0116
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