Fattori di rischio per pelvic girdle pain dopo il parto e per mal di schiena dopo il parto legati alla gravidanza

Il pelvic girdle pain (PGP) è uno dei più comuni disturbi muscoloscheletrici nelle donne durante la gravidanza, ne sono interessate quasi la metà e in genere la maggior parte si riprende spontaneamente entro tre mesi dal parto, anche se circa il 30% riferisce ancora PGP dopo questo periodo.

In letteratura è difficile trovare un consenso nella descrizione del PGP: alcuni autori descrivono il PGP e il mal di schiena legato alla gravidanza (PLBP) combinando le due cose e denominandole dolore lombopelvico, altri studi definiscono il PGP come dolore nelle regioni lombare, glutea, inguinale, della sinfisi pubica e dell’articolazione sacroiliaca unilaterale o bilaterale. Anche nella descrizione del PGP dopo il parto si usano definizioni diverse, infatti alcuni studi includono il dolore lombare mentre altri no. A causa di questa mancanza di consenso, in questo studio gli autori hanno deciso di descrivere sia il PGP che il PLBP come PGP e il PGP dopo il parto e il PLBP dopo il parto come PGPP.

Il PGPP è un problema serio: influisce negativamente sulla qualità della vita (QOL) delle donne, condizionando attività quotidiane quali stare in piedi, sedersi, sollevare pesi e camminare, a volte anche impedendo la ripresa del lavoro con considerevoli costi sociali. L’assistenza basata sulle evidenze da parte degli operatori sanitari, come consulenza ergonomica, informazione e valutazione delle condizioni di lavoro e delle attività quotidiane, potrebbe aumentare la QOL di queste donne e la loro capacità di gestire il lavoro.

Per prevenire peggioramento della QOL delle donne con PGPP e per ridurre i costi sanitari e sociali, è utile l’identificazione delle donne che sono a rischio di sviluppare il PGPP. In letteratura sono descritti diversi fattori di rischio, ma finora i fattori di rischio relativi alle caratteristiche delle donne (ad es. BMI ed età),  sintomi pre-gravidanza (ad es. LBP), sintomi durante la gravidanza (ad es. PGP), fattori legati al parto (ad es. episiotomia) e  fattori legati al bambino (ad es. circonferenza cranica) non sono mai stati messi insieme in una meta-analisi, rendendo difficile identificare le donne a rischio. Lo scopo di questo studio è stato quindi quello di revisionare sistematicamente la letteratura sui fattori rischio che portano a PGPP ed eseguire una meta-analisi includendo tutte le donne che sviluppano PGPP (attraverso questionari, disegni del dolore, test clinici e diagnostici), al fine di identificare i fattori di rischio che possono poi essere utilizzati dai clinici.

Nella meta-analisi sono stati inclusi 5 studi, 5 fattori di rischio sono stati identificati e possono essere dimostrati dall’analisi di questa revisione sistematica. Tra i fattori di rischio personali e pre-gravidanza sono stati identificati storia di LBP (inclusi PGP e PGPP durante o dopo una precedente gravidanza) e BMI>25, ma l’associazione dei due fattori non è significativa. Tra i fattori di rischio legati alla gravidanza sono stati identificati PGP durante la gravidanza, depressione durante la gravidanza e carico di lavoro pesante durante la gravidanza. Non sono invece presenti come fattori di rischio fattori ostetrici o legati al bambino.

Le raccomandazioni per gli operatori sanitari e i clinici che mirano a ridurre o prevenire il PGPP sono di iniziare a monitorare le donne incinte all’inizio della gravidanza, o anche quando si pianifica una gravidanza, dando loro consigli su un BMI sano, e di esaminare precocemente le donne rispetto ai fattori di rischio significativi. Se sono presenti fattori di rischio, si dovrebbe mettere in atto un’assistenza basata sulle evidenze, tenendo conto che la comunicazione è fondamentale. Una storia di LBP o PGPP dopo una precedente gravidanza potrebbe non essere modificabile, ma le informazioni precoci sui rischi, l’autogestione, gli adattamenti a casa e sul lavoro si sono dimostrati efficaci, inoltre l’attività fisica e l’esercizio terapeutico eseguiti secondo varie modalità durante la gravidanza riducono la gravità di LBP, PGP e PGPP, ma non riducono le probabilità di sviluppare PGPP

In conclusione, i fattori di rischio significativi per lo sviluppo di PGPP sono un BMI pre-gravidanza >25, una storia di LBP prima della gravidanza, PGP in gravidanza, depressione in gravidanza e un carico di lavoro pesante durante la gravidanza. Prendere in considerazione i fattori di rischio tenendo conto delle misure preventive durante la gravidanza, o anche prima della gravidanza, può avere un effetto positivo sulla riduzione o la prevenzione di PGPP.

Wiezer M, Hage-Fransen MAH, Otto A, Wieffer-Platvoet MS, Slotman MH, Nijhuis-van der Sanden MWG, Pool-Goudzwaard AL. Risk factors for pelvic girdle pain postpartum and pregnancy related low back pain postpartum; a systematic review and meta-analysis. Musculoskelet Sci Pract. 2020 Aug;48:102154.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32560862/

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