Efficacia degli esercizi prossimali nel trattamento della sindrome dolorosa femororotulea

La sindrome dolorosa femororotulea (PFPS) è un disturbo comune, con una prevalenza stimata tra l’8% e il 40% e con un’incidenza maggiore nelle femmine. L’eziologia esatta è sconosciuta, ma tra i fattori contribuenti sono stati inclusi un deficit del controllo motorio e/o una debolezza dei muscoli prossimali e distali, l’overuse, la rigidità dei tessuti molli, un angolo Q aumentato e un’alterata biomeccanica del piede.

Nonostante il successo del trattamento conservativo in molti casi, alcuni pazienti continuano ad aver dolore e limitazione funzionale. Di conseguenza, molti autori hanno indagato negli ultimi anni il ruolo della muscolatura prossimale (anca e regione lombopelvica). Una debolezza della muscolatura prossimale potrebbe alterare la cinematica e aumentare lo stress dell’articolazione femororotulea.

Gli studi sperimentali di buona qualità metodologica riportano che tutti i programmi di esercizi terapeutici per la muscolatura prossimale (principalmente indirizzati alla muscolatura dell’anca) migliorano il dolore e la funzionalità nei soggetti con PFPS, mentre i programmi di esercizi terapeutici per il ginocchio (composti principalmente da esercizi per il quadricipite in catena cinetica aperta) riducono il dolore nell’80% e migliorano la funzionalità nel 75%.

Solamente uno studio clinico ha confrontato direttamente l’efficacia degli esercizi prossimali con gli esercizi per il ginocchio, riportando una riduzione del dolore maggiore nel gruppo di pazienti che avevano effettuato esercizi prossimali a quattro settimane, ma con un outcome funzionale simile.

Un programma con esercizi terapeutici prossimali determina un miglioramento nel breve e nel lungo termine del dolore e della funzionalità maggiore, se confrontato con i programmi con esercizi per il ginocchio. E’ stato ipotizzato che gli esercizi prossimale migliorino l’allineamento dell’arto inferiore riducendo lo stress articolare femororotuleo. Questo aspetto potrebbe essere particolarmente rilevante nei pazienti con elevata irritabilità, dove un aumento dello stress articolare femororotuleo potrebbe determinare un aumento del dolore e del gonfiore. In questa condizione, iniziare con gli esercizi prossimali potrebbe essere più efficace senza produrre effetti avversi.

Gli esercizi per il ginocchio, comunque efficaci nel 75-80% dei pazienti con PFPS, potrebbero essere una scelta di trattamento indicata per i soggetti incapaci di effettuare gli esercizi prossimali, ad esempio a causa di dolore all’anca o nella regione lombopelvica.

Nella pratica clinica, per la natura multifattoriale della PFPS, un outcome ottimale è determinato probabilmente da un trattamento multimodale, indirizzato ai fattori prossimali, locali e distali.

Sono necessari indubbiamente più studi sperimentali di alta qualità metodologica per confrontare gli esercizi prossimali con gli esercizi per il ginocchio e valutare l’efficacia di programmi combinati. Gli outcome nel breve e lungo termine dovrebbero essere valutati con strumenti validati e affidabili, come la VAS e l’Anterior Knee Pain Scale. Inoltre, gli adolescenti presentano spesso questo disturbo, ma nessuno studio ha valutato un intervento specifico in questa popolazione. Soggetti di sesso maschile potrebbero rispondere in modo differente dai soggetti di sesso femminile ad un programma di esercizi prossimali a causa delle differenze biomeccaniche.

Peters JS, Tyson NL. Proximal exercises are effective in treating patellofemoral pain syndrome: a systematic review. Int J Sports Phys Ther. 2013 Oct;8(5):689-700.
Free PMC Article: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3811739/

patellofemoral pain syndrome

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