Effetto della corsa sul tessuto osseo
L’osteoporosi è una problematica diffusa in tutto il mondo, con prevalenza dell’12% negli uomini e del 23% nelle donne. In seguito alla riduzione della resistenza ossea, il rischio di fratture aumenta in particolare nell’anca, nella colonna vertebrale e nella parte distale del braccio.
La densità minerale ossea (BMD) è data per il 60-80% da una componente ereditaria, mentre per il restante 20-40% è influenzata da fattori associati allo stile di vita. Alcuni dei fattori di rischio modificabili sono aumento di peso, fumo, consumo di alcol, carenza di calcio nella dieta, utilizzo di glucocorticoidi a lungo termine e, soprattutto, inattività fisica.
Conoscere i potenziali fattori protettivi, soprattutto nella popolazione di mezza età, potrebbe aiutare a prevenire l’osteoporosi attraverso un corretto stile di vita.
L’attività fisica utile a ridurre il rischio di sviluppare osteoporosi deve includere movimenti che provocano un carico elevato ad alte frequenze. Lo stimolo primario per il rimodellamento della massa ossea è la deformazione fisica degli osteociti. Tale stimolo può essere dato da attività che generano forze ad alto impatto con un effetto positivo relativo all’aumento della composizione minerale ossea (BMC) e della BMD. Lo stimolo in grado di rimodellare la massa ossea può essere dato da esercizi ad alto impatto o dalla contrazione muscolare. Molti sono gli sport considerati protettivi, come sport da combattimento, sport con la palla, hockey, sport con la racchetta, atletica, ginnastica, step aerobico e pattinaggio di velocità.
Anche la corsa è utile nella prevenzione di osteoporosi e fragilità ossea. La corsa provoca rimbalzi e impatti ripetuti e, quindi, espone il corpo a forze di impatto.
L’obiettivo di questo studio è stato analizzare la correlazione tra parametri ossei e carico cumulativo totale (TCL) su arti inferiori e colonna lombare in runner amatoriali e individui non attivi.
I risultati hanno mostrato che un TCL maggiore è associato a valori più elevati di BMC e BMD degli arti inferiori. Non è stata riscontrata questa associazione a livello della colonna lombare. Le differenze osservate nella risposta al TCL tra arti inferiori e colonna lombare possono derivare da una risposta al carico differente tra collo del femore e vertebre. Camminare, salire le scale e saltare sono attività dove i muscoli glutei lavorano in combinazione con elevate forze di reazione al suolo, provocando tensioni nella regione anterosuperiore del collo femorale. Per questo, alcuni esercizi sono adatti a rallentare la perdita di massa ossea di questa regione. Probabilmente il collo del femore e i corpi vertebrali rispondono in modo diverso agli stress in carico.
L’obiettivo nella popolazione di mezza età è mantenere o rallentare la riduzione della BMD. L’attività fisica dovrebbe essere regolare e eseguita per lungo termine, poiché il suo effetto sui parametri ossei si manifesta tra 6 e 30 mesi.
Kutac P, et al. The effect of regular running on the bone tissue of middle-aged men and women. J Sports Med Phys Fitness. 2024;64(5):455-464.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38261331/
Fisioterapista, MSc, SPT