Diagnosi e tempi di recupero nei runner amatoriali infortunati
Samuele Passigli – Fisioterapista, MSc, OMPT
L’incidenza in un anno degli infortuni associati alla corsa, che in genere occorrono agli arti inferiori, è compresa tra il il 43% e l’85%. Alcune delle diagnosi più frequenti sono il dolore femororotuleo (PFP), la sindrome della bandelletta ileotibiale (ITBS) e la fascite plantare (PF), disturbi per i quali i runner si rivolgono in genere a un fisioterapista. Sfortunatamente, in letteratura è presente un gap sui tempi di recupero per questi infortuni. Di conseguenza, l’obiettivo di questo studio è stato descrivere l’incidenza dei differenti infortuni associati alla corsa e determinare i tempi di recupero nei runner amatoriali. Lo studio è una sotto-analisi dei partecipanti infortunati del trial Run Clever, studio nel quale sono stati inclusi 839 runner con follow-up a 24 settimane:
Ramskov D, Nielsen RO, Sørensen H, Parner E, Lind M, Rasmussen S. The design of the run Clever randomized trial: running volume, -intensity and running-related injuries. BMC Musculoskelet Disord. 2016 Apr 23;17:177.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27107810
Un infortunio associato alla corsa è stato definito come un dolore o un disturbo a livello di muscoli, articolazioni, ossa o tendini degli arti inferiori o della schiena come conseguenza della corsa che riduce la prestazione sportiva (distanza, frequenza, intensità per almeno 7 giorni). Il tempo di recupero (valutato in base alle risposte nel Oslo Sports Trauma Research Center Questionnaire sul dolore e alla valutazione clinica del fisioterapista) è stato definito come il tempo dalla prima registrazione del dolore in una specifica regione anatomica fino alla totale risoluzione.
Durante il periodo di follow-up, il 32% dei runner ha subito almeno un infortunio associato alla corsa. L’infortunio più riportato è stato la sindrome da stress tibiale mediale (MTSS) (16%), seguito dalla tendinopatia achillea (8.9%), dal PFP (8%), dalla ITBS (7.1%), dalla PF (7.1%) e dalle lesioni del gastrocnemio (7.1%). In totale, questi 5 disturbi hanno rappresentato il 47% degli infortuni. Il tempo di recupero medio, indipendentemente dalla diagnosi, è stato di 56 giorni. Il tempo di recupero più breve è stato osservato tra i runner con PF con 35 giorni, mentre il tempo di recupero medio più lungo nella MTSS con 70 giorni.
Questo studio presenta comunque dei limiti. 35 partecipanti non hanno recuperato i loro infortuni prima della fine del follow-up. Inoltre, solo 3 dei 7 runner con una lesione del menisco mediale hanno recuperato (con un tempo di recupero medio di 89 giorni). Se i 4 rimanenti fossero stati seguiti fino al recupero, il tempo di recupero medio avrebbe potuto essere più lungo. Secondo, la definizione di recupero da un infortunio è complessa. In questo studio, un infortunio associato alla corsa è stato definito recuperato dopo 3 settimane senza dolore durante la corsa, ma senza l’esecuzione di test o di una valutazione clinica. L’esperienza di dolore potrebbe essere diversa in differenti tipologie di infortuni; di conseguenza, considerare 3 settimane senza dolore potrebbe non essere sufficiente per definire un infortunio recuperato.
Mulvad B, Nielsen RO, Lind M, Ramskov D. Diagnoses and time to recovery among injured recreational runners in the RUN CLEVER trial. PLoS One. 2018 Oct 12;13(10):e0204742.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30312310
Fisioterapista, MSc, OMPT
Passione Evidence-Based. Con la speranza di diventare un Fisioterapista migliore
https://samuelepassigli.wordpress.com/
https://orcid.org/0000-0003-2862-0116
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