Asimmetria nella dorsiflessione di caviglia misurata in carico nei soggetti sani
Un’adeguata escursione di movimento (ROM) in dorsiflessione (DF) di caviglia è necessaria per le normali attività funzionali, come camminare, correre e fare le scale. Una limitazione della DF di caviglia è un fattore di rischio per molti disturbi dell’arto inferiore, come la fascite plantare, l’instabilità cronica di caviglia, il dolore femororotuleo e la tendinopatia rotulea. Il ROM in DF è associato con il recupero funzionale dopo una frattura di caviglia e con alcuni pattern di movimento potenzialmente pericolosi durante alcune attività funzionali.
Di conseguenza, recuperare una completa DF di caviglia è un’obiettivo importante nella gestione dei disturbi dell’arto inferiore. Dato che il ROM precedente all’infortunio è in genere sconosciuto, una pratica clinica comune è considerare l’arto controlaterale sano come riferimento normativo nei pazienti con un disturbo unilaterale di piede o caviglia. Allo stesso modo, i trattamenti per recuperare il ROM di caviglia in DF sono effettuati quando un paziente presenta una limitazione in DF nell’arto che presenta il disturbo confrontato con il controlaterale. Il trattamento continua fino a quando sono presenti differenze nel ROM tra le due caviglie. Di contro, le strategie per recuperare il ROM sono sospese o possono non essere prescritte quando la DF è simmetrica. Questo approccio è ragionevole considerato che alcuni studi hanno mostrato una simmetria tra i due arti nel ROM di caviglia misurato non in carico nei soggetti sani.
La DF di caviglia è spesso misurata in carico, in genere utilizzando il lunge lunge test. Nel test, il soggetto effettua un affondo in avanti di fronte ad un muro, cercando di toccare la parete con il ginocchio. La distanza massima tra il piede e la parete che il soggetto è in grado di raggiungere rappresenta una misura del ROM in DF di caviglia. La misurazioni in carico ha numerosi vantaggi rispetto alla misurazione non in carico: 1) è facile da eseguire, 2) applica una forza maggiore sulla caviglia tramite il peso corporeo del soggetto e, di conseguenza, permette un movimento maggiore, 3) è effettuata in una posizione più funzionale ed 4) è più affidabile.
Studi precedenti hanno mostrato che il ROM in DF misurato in carico è quasi il doppio di quello misurato non in carico. Inoltre, aspetto importante, i risultati delle due misurazioni hanno una moderata correlazione.
L’obiettivo primario di questo studio è stato indagare se il ROM in DF, misurato in carico, è bilateralmente simmetrico nei soggetti sani. Obiettivo secondario è stato indagare la correlazione tra la DF di caviglia tra le misurazioni in carico e non in carico.
Sono stati inclusi 64 maschi sani. È stato misurato il ROM in DF di caviglia in carico con il lunge test e inclinometro. non in carico con il paziente in posizione prona con ginocchio flesso a 90° tramite goniometro.
I risultati dello studio hanno mostrato che il ROM in DF di caviglia misurato in carico è asimmetrico nei soggetti sani. Non sono state evidenziate differenze nella DF di caviglia tra i due arti nelle misurazioni non in carico. La DF di caviglia in carico era maggiore nell’arto non dominante. Questa differenza (circa 6°) può essere considerata clinicamente rilevante.
Il ROM in DF di caviglia maggiore in carico nell’arto non dominante potrebbe riflettere le differenze funzionali tra i due lati. La dominanza dell’arto inferiore si manifesta più nella tipologia dell’attività per la quale è usato l’arto inferiore e non per la frequenza dell’utilizzo. Questo implica che l’arto non dominante è quello preferito dai soggetti per garantire stabilità ed equilibrio. L’aumento del ROM in DF in carico potrebbe essere la conseguenza delle forze che deve sostenere durante i compiti funzionali. Quindi, il ROM in DF maggiore in carico nell’arto non dominante potrebbe rappresentare un adattamento alle differenze funzionali bilaterali.
A differenza delle misurazioni effettuate in carico, la DF di caviglia misurata non in carico non ha mostrato differenze tra l’arto dominante e l’arto non dominante. Le differenze tra le misurazioni effettuate in carico e non in carico potrebbero avere alcune spiegazioni. La misurazione in carico, a differenza di quella effettuata non in carico, non isola il movimento dell’articolazione tibiotarsica. La misurazione in carico coinvolge anche le articolazioni distali rispetto alla caviglia. L’asimmetria tra i due arti potrebbe quindi riflettere le differenze tra i due lati nel movimento delle articolazioni sottoastragalica e trasversa del tarso.
Confermando studi precedenti, i risultati hanno mostrato solamente una correlazione moderata tra la DF in carico e non in carico nei soggetti sani, probabilmente per il coinvolgimento delle articolazioni distali rispetto alla caviglia e per la maggiore forza applicata nella misurazione in carico. Inoltre, durante un affondo o uno squat, l’inclinazione in avanti della tibia è associata ad una flessione plantare del calcagno. La flessione plantare del calcagno determina una flessione plantare dell’astragalo che, a sua volta, permette un’inclinazione anteriore maggiore della gamba rispetto al suolo.
Implicazioni cliniche
L’escursione di movimento in dorsiflessione di caviglia misurato in carico è maggiore nell’arto non dominante, confrontato con quello dominante, nei soggetti sani. Le differenze tra i due arti nell’escursione di movimento in dorsiflessione misurata in carico devono essere interpretate considerando la dominanza. Inoltre, dato che i risultati delle misurazioni effettuate in carico e non in carico sono solo moderatamente correlati, è raccomandato di includerle entrambe nella pratica clinica.
Rabin A, Kozol Z, Spitzer E, Finestone AS. Weight-bearing ankle dorsiflexion range of motion-can side-to-side symmetry be assumed? J Athl Train. 2015;50(1):30–35.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25329350/
Fisioterapista, MSc, OMPT
Passione Evidence-Based. Con la speranza di diventare un Fisioterapista migliore
https://samuelepassigli.wordpress.com/
https://orcid.org/0000-0003-2862-0116
Samuele Passigli
Per approfondire la correlazione tra le misurazioni dell’escursione in dorsiflessione di caviglia effettuate in carico e non in carico, consiglio anche la lettura di questo studio:
Angelo Scrimitore
Grazie Samuele, spunti di riflessione sempre molto interessanti. Mi è capitato di leggere, poco tempo fa, un articolo che invece aveva risultati diversi. A me è sembrato estremamente interessante perché oltre che a valutare le differenze tra arto dominante e non, ha seguito 49 calciatori professionisti monitorando pre-mid-post season i valori di dorsiflessione giungendo a conclusioni differenti perché ipotizza meccanismi differenti.
Spero possa essere utile:
Samuele Passigli
Ciao Angelo, articolo molto interessante, grazie. È possibile ipotizzare valori differenti per due motivi: 1) esecuzione differente della misurazione in carico della dorsiflessione di caviglia (la differente posizione dell’arto non testato influenza sicuramente il carico sulla caviglia testata) e 2) differenti popolazioni esaminate (calciatori professionisti vs militari). Purtroppo l’esecuzione del lunge test non è standardizzata; di conseguenza nei vari studi sono utilizzate procedure (es. posizione delle mani e dell’arto non valutato) o device differenti. Questa variabilità aumenta la difficoltà nel confrontare i risultati.
Emanuele Volpi
La revisione sistematica di Powden et al. del 2015 ha dimostrato che il Weight Bearing Lunge Test ha un forte livello di evidenza di buona affidabilità inter- e intraesaminatore per misurare il ROM in dorsiflessione. A patto che la tecnica di misurazione rimanga la stessa per ripetute misurazioni da parte dello stesso esaminatore o in caso di esaminatori diversi. I vari studi presi in considerazione utilizzano vari strumenti o tecniche per quantificare il ROM e ce ne sono alcuni che effettuano la misurazione sull’arto posteriore anziché su quello anteriore, ma nella revisione non vengono prese in esame le istruzioni date ai pazienti o le modalità con cui si posiziona l’arto controlaterale a quello da misurare e se la posizione di questo possa influire sulla quantità di ROM.
Samuele Passigli
Interessante notare come i risultati di questo recente studio
abbiano mostrato differenze significative nella morfologia tra l’astragalo destro e sinistro (altezza del domo astragalico, larghezza della troclea nella regione media, larghezza della troclea nella regione posteriore). L’asimmetria potrebbe essere la conseguenza di stress meccanici differenti che influenzano il rimodellamento e la plasticità ossea e potrebbe essere uno dei fattori responsabili di un’escursione di movimento differente tra i due arti.