Possiamo prevenire il dolore femororotuleo?
Il dolore femororotuleo (PFP) è un disturbo molto frequente negli sportivi e nella popolazione generale. È caratterizzato da un dolore anteriore di ginocchio provocato o aggravato dalla frequenza o dalla durata delle attività che caricano l’articolazione femororotulea, come inginocchiarsi, correre, salire e scendere le scale, saltare.
La prognosi per gli individui con PFP è spesso scarsa, con outcome insoddisfacenti riportati in più del 50% dei pazienti nel lungo termine. Il PFP è associato con una riduzione dell’attività fisica e una scarsa qualità della vita; può rappresentare un precursore dell’artrosi femororotulea. Di conseguenza, sono necessarie strategie preventive efficaci.
L’obiettivo di questa revisione sistematica con meta-analisi è stato valutare l’efficacia delle strategie per ridurre in rischio di incidenza di PFP.
Sono stati inclusi 13 RCT, con un totale di 8200 soggetti (principalmente militari e giovani atleti), con un’età media compresa tra 13 e 39 anni. Le strategie più frequentemente valutate sono state l’esercizio, i plantari e i tutori di ginocchio. Studi singoli hanno valutato gli effetti di stretching, approcci per aumentare il dosaggio dell’esercizio in un programma di corsa e un programma di running retraining. La durata del follow up durante la quale è stata valutata l’incidenza del PFP è stata tra 6 e 12 mesi.
I risultati di questo studio hanno mostrato che alcune strategie potrebbero essere efficaci per prevenire il PFP, ma il livello evidenza è da basso a molto basso. Evidenze di basso livello suggeriscono che un tutore di ginocchio, indossato durante l’attività fisica, e un programma di running retraining di 2 settimane (contatto iniziale al suolo più “morbido” per attenuare le forze di impatto) potrebbero ridurre il rischio di PFP. Evidenze di livello basso e molto basso suggeriscono che programmi di esercizio, plantari, programmi di corsa e stretching non riducono il rischio di PFP.
È impossibile stabilire se, negli studi inclusi, l’efficacia preventiva del tutore sia riconducibile a effetti meccanici, propriocettivi, di reclutamento muscolare o semplicemente ad un effetto placebo. Il basso livello di evidenza, associato al costo e alla scarsa comodità, indica che l’utilizzo di un tutore per prevenire il PFP non dovrebbe essere raccomandato.
Un possibile motivo per il quale i programmi di esercizio non sembrano ridurre il rischio di PFP potrebbe essere un dosaggio insufficiente. Questi programmi dovrebbero essere ottimizzati in base alla presentazione clinica individuale, in modo particolare nei soggetti con debolezza muscolare del quadricipite, dato che questo elemento rappresenta un fattore di rischio per il PFP. Inoltre i programmi di allenamento della forza sono in genere non pericolosi e possono aiutare a prevenire altri infortuni, come ad esempio una lesione del legamento crociato anteriore.
Culvenor AG, van Middelkoop M, Macri EM, Crossley KM. Is patellofemoral pain preventable? A systematic review and meta-analysis of randomised controlled trials. Br J Sports Med. 2020 Oct 28:bjsports-2020-102973.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33115705/
Fisioterapista, MSc, OMPT
Passione Evidence-Based. Con la speranza di diventare un Fisioterapista migliore
https://samuelepassigli.wordpress.com/
https://orcid.org/0000-0003-2862-0116
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