Prevalenza dei disturbi temporomandibolari nei pazienti adulti con dolore cronico

Il dolore cronico è una condizione comune che comporta assenze dal lavoro per malattia e ricerca di assistenza, quindi il suo peso globale è una sfida non solo per l’individuo ma anche per la società a causa degli alti costi che comporta. Questi soggetti spesso lamentano dolore in più regioni anatomiche, nel 10-15% dei casi il dolore è caratterizzato come una condizione diffusa o generalizzata. Tra gli individui con dolore diffuso, il dolore orofacciale concomitante è frequente, varia dal 50 al 75% dei casi.

Le condizioni di dolore cronico nell’area orofacciale sono in genere correlate a disturbi temporomandibolari (TMD), termine che comprende sintomi muscoloscheletrici a carico dei muscoli masticatori e dell’articolazione temporomandibolare (ATM). I pazienti con TMD tipicamente riferiscono dolore a mascella/viso, dolore ai movimenti della mandibola, rumori dell’articolazione temporomandibolare e ridotta mobilità della mandibola. La prevalenza di dolore da TMD è stimata al 10% nella popolazione generale e tra gli individui con sintomi di TMD uno su cinque riporta un dolore corporeo diffuso.

Meccanismi fisiopatologici comuni tra dolore da TMD e alla colonna vertebrale sono probabili, oltre a vulnerabilità individuale per sviluppo di dolore cronico, quindi, negli individui con dolore da TMD e dolore diffuso concomitante, il dolore potrebbe essere correlato a sensibilizzazione centrale con iperalgesia generalizzata piuttosto che a fattori locali come la chiusura e la masticazione. Come conseguenza di questa differenza nella fisiopatologia, un singolo trattamento standard con apparecchi occlusali può avere una prognosi sfavorevole, invece strategie multimodali possono essere appropriate.

Anche se l’eziologia non è completamente compresa, le condizioni di dolore cronico sono associate a diverse interazioni di fattori fisici e psicosociali: tra i fattori psicosociali depressione, stress, ansia e paura del movimento correlata al dolore mostrano un’associazione con il dolore cronico e contribuiscono al mantenimento e alla diffusione del dolore, oltre a essere associati a una prognosi peggiore. Quindi un approccio biopsicosociale dovrebbe essere adottato nella valutazione e gestione del dolore cronico.

In Svezia, il paese di residenza degli autori dello studio, il dolore cronico e i TMD sono due condizioni clinicamente gestite separatamente: i pazienti affetti da dolore cronico vengono diagnosticati e trattati dall’assistenza sanitaria di base e, quando necessario, vengono indirizzati a una clinica specialistica del dolore. I pazienti con sintomi di TMD vengono diagnosticati e trattati da dentisti generici e, se necessario, indirizzati a una clinica odontoiatrica specializzata. In queste cliniche terziarie di riabilitazione del dolore, i pazienti vengono valutati da team multiprofessionali per stabilire un piano di riabilitazione. Tuttavia, le indagini sul dolore corporeo di solito non includono domande sui sintomi di TMD, di conseguenza medici e fisioterapisti non valutano regolarmente i TMD.

Obiettivo principale dello studio è stato valutare la prevalenza di TMD nei pazienti indirizzati a una clinica di riabilitazione del dolore, insieme al rapporto di prevalenza rispetto alla popolazione generale. L’obiettivo secondario è stato valutare i fattori associati ai sintomi di TMD, ipotizzando che il campione proveniente dalla clinica di riabilitazione del dolore avrebbe mostrato una maggiore prevalenza di sintomi di TMD rispetto alla popolazione generale.

Questo studio trasversale ha incluso una coorte di pazienti con dolore cronico che erano stati inviati dall’assistenza sanitaria di base alla Clinica di Riabilitazione del Dolore presso l’Ospedale Universitario di Umeå in Svezia. I dati sono stati raccolti dallo Swedish Quality Registry for Pain Rehabilitation (SQRP), tutti i partecipanti hanno completato i questionari standardizzati (Patient-Reported Outcome Measures – PROM) inclusi nel SQRP, prima dell’esame clinico presso il Pain Rehabilitation, e i sintomi di TMD sono stati valutati utilizzando le tre domande validate di screening per TMD, il 3Q/TMD. È stato valutato il numero dei siti corporei di dolore in base a estensione spaziale e categorizzato in dolore locale, regionale e corporeo. Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) è stata utilizzata per identificare sintomi di ansia e depressione. Tampa Scale for Kinesiophobia è stata utilizzata per valutare la paura del movimento correlata al dolore.

In totale 188 pazienti (di cui 144 donne), di età compresa tra 17 e 66 anni, sono stati inclusi nello studio, di cui 123 sono stati individuati come casi di TMD e i restanti 65 designati come casi controllo. Il rischio relativo di sintomi TMD tra i pazienti con dolore cronico rispetto alla popolazione generale era 7,1 (95% CI 5.9–8.4). Nel campione complessivo, tutti gli individui hanno riportato almeno un sito di dolore e tra chi ha risposto positivamente al 3Q, i siti di dolore riportati più frequentemente erano regione lombare, collo e spalla. Il 49,5% dei pazienti ha riportato dolore localizzato (dolore localizzato alla mascella, al viso o alla testa), l’83% dolore regionale e il 96,3% ha riportato dolore corporeo, senza differenze significative tra pazienti con dolore corporeo con e senza concomitante TMD. L’età era l’unico fattore significativamente associato ai sintomi di TMD: la prevalenza dei 3Q-positivi aumentava con l’aumentare dell’età dei pazienti fino alla metà dei quaranta anni. La kinesiofobia, l’ansia e la depressione non erano associati con sintomi di TMD.

In conclusione, questo studio ha mostrato una prevalenza dei sintomi di TMD notevolmente più alta nella popolazione presa in esame di pazienti con dolore cronico rispetto alla popolazione generale. Secondo gli autori, questi risultati rafforzano l’importanza di prestare attenzione alla comorbilità tra dolore diffuso e sintomi locali di TMD e di considerare i sintomi di TMD nella valutazione di un paziente con disturbi di dolore cronico. Il questionario 3Q/TMD potrebbe essere uno strumento di screening adatto da utilizzare nelle cliniche di riabilitazione del dolore per identificare i pazienti a rischio che potrebbero beneficiare di ulteriori esami. Questo studio comprendeva un campione relativamente piccolo, per cui sono necessari ulteriori studi.

Stålnacke C, Ganzer N, Liv P, Wänman A, Lövgren A. Prevalence of temporomandibular disorder in adult patients with chronic pain. Scand J Pain. 2020 Sep 24:/j/sjpain.ahead-of-print/sjpain-2020-0077/sjpain-2020-0077.xml.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32970609/

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