Incidenza dell’atrofia del muscolo infraspinato nelle giocatrici professionistiche di tennis

L’atrofia muscolare isolata del muscolo infraspinato è frequente negli atleti overhead che sottopongono la spalla dominante a importanti e ripetuti stress. Studi sul baseball e sulla pallavolo riportano un’atrofia del muscolo infraspinato compresa tra il 4% e il 34% degli atleti. Tuttavia, la prevalenza di un atrofia nei professionisti del tennis non è stata ancora indagata. La perdita di massa muscolare potrebbe essere conseguente ad una irritazione del nervo soprascapolare a livello all’incisura spinoglenoidea, distalmente al punto di innervazione del muscolo infraspinato.

La rilevanza clinica non è chiara, con la maggior parte dei pazienti che sono asintomatici con un apparente buona funzionalità della spalla. 
Mentre la compressione del nervo soprascapolare secondaria ad una ciste spinoglenoidea è ben documentata, la maggior parte degli atleti con un’isolata atrofia dell’infraspinato non ha una causa identificabile.
I meccanismi ipotizzati includono ripetute trazioni sopra la parete ossea della spinoglenoidea nei movimenti di battuta o nelle domande biomeccaniche sport specifiche, processi di ossificazione, un legamento trasverso scapolare anomalo ed ipertrofico e una capsula gleno-omerale tesa con conseguente compressione intermittente del nervo soprascapolare a livello del legamento spinoglenoideo.

Lo scopo di questo studio è stato investigare l’incidenza di un’atrofia isolata del muscolo infraspinato nei giocatori professionisti di tennis e di identificare eventuali correlazioni con i risultati dell’esame fisico, con il ranking e con i disturbi concomitanti di spalla. 

Un totale di 125 tenniste professionistiche sono state reclutate nel primo trimestre del 2012, 111 delle quali erano classificate tra le prime 200 nella classifica WTA. 

Dalla somministrazione di un questionario è emerso come nessuna giocatrice si è mai sottoposta a chirurgia di ogni tipo. Sono state poi sottoposte a valutazione fisica tramite due ortopedici, con lo scopo di valutare la presenza di atrofia muscolare (mediante osservazione clinica), una valutazione del ROM totale (TROM) e della rotazione interna, considerando patologici deficit di rotazione interna di 25° e di TROM di 10° rispetto al controlaterale.
La valutazione della forza della rotazione esterna è stata valutata manualmente con il braccio lungo il fianco, utilizzando la MusculoSkeletal Research Council Grading Scale e considerando un valore 4 come debole. 

I risultati dello studio hanno mostrato che nessuna giocatrice riferiva una limitazione della performance per la debolezza di spalla. 65 atlete presentavano un’atrofia muscolare evidente dell’infraspinato. Il 31% di queste presentavano concomitanti disturbi aspecifici di spalla, sebbene anche il 28% delle atlete senza atrofia manifestassero un dolore  aspecifico alla spalla.
Una percentuale significativa di giocatrici con atrofia del muscolo infraspinato mostrava un deficit di rotazione interna gleno-omerale maggiore di 25°, mentre 7 presentavano inoltre un deficit di forza di grado 4. 

Sebbene il fenomeno dell’atrofia isolata asintomatica del muscolo infraspinato sia ben documentata nei giocatori di pallavolo e baseball, questo è stato il primo studio che ha evidenziano l’incidenza di questo disturbo nei giocatori di tennis.
Certi movimenti nel tennis, il servizio in particolare, da una prospettiva biomeccanica somigliano alla schiacciata nella pallavolo o al lancio nel baseball, tuttavia la forza inerziale che la racchetta da tennis aggiunge all’atleta durante il servizio genera una più lenta rotazione interna ed un’aumento della forza prossimale alla spalla. Inoltre, la rotazione esterna che si registra durante il servizio nel tennis è maggiore se paragonata alla pallavolo e al baseball.
Tali differenze biomeccaniche riscontrate, sommate alle esigenze uniche del tennis di élite, potrebbero spiegare l’alta percentuale di atrofia del muscolo infraspinato osservata in questo studio; tuttavia, la causa di questo disturbo rimane ancora incerta come i parametri biomeccanici che sono importanti per la patogenesi.
I giocatori con atrofia non hanno riferito deficit di performance a causa della debolezza della rotazione esterna. Presumibilmente, il piccolo rotondo e la porzione posteriore del deltoide potrebbero compensare la perdita della funzione dell’infraspinato.
Alcuni autori hanno associato un aumento della rotazione esterna con l’atrofia dell’infraspinato, ipotizzando come una posizione estrema della spalla durante la massima rotazione esterna in abduzione possa irritare il nervo soprascapolare in corrispondenza dell’incisura spinoglenoidea da parte dei muscoli rotatori esterni.
Tuttavia, se l’estrema rotazione esterna di spalla possa essere il principale fattore di rischio dell’atrofia dell’infraspinato, anche altri atleti overhead (in particolare i lanciatori nel baseball) dovrebbero manifestare lo stesso segno clinico.

In conclusione, esiste un alto livello di atrofia isolata dell’infraspinato nella spalla dominante nelle tenniste di élite. Questo è stato associato a performance più elevate (in termini di classifica), ma nessun deficit funzionale o associazione con altri disturbi concomitanti alla spalla è stato riscontrato. Perciò i clinici che seguono questi giocatori di tennis possono essere rassicurati sul fatto che l’atrofia isolata dell’infraspinato è comune nei giocatori di tennis professionistico, è asintomatico e non sembra compromettere in maniera significativa la prestazione.

Young SW, et al. High Incidence of Infraspinatus Muscle Atrophy in Elite Professional Female Tennis PlayersAm J Sports Med. 2015;43(8):1989–1993.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26078449/

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