Fallacie logiche nella scelta delle scarpe da corsa

La scelta delle scarpe da corsa è stata basata tradizionalmente sulla morfologia del piede, nonostante la mancanza di evidenze definitive. Dato che questa modalità non sembra prevenire gli infortuni associati alla corsa, tra ricercatori, clinici e runner sono emersi e diventati popolari altri paradigmi, come l’utilizzo di scarpe minimaliste o massimaliste e la scelta di scarpe sulla base del comfort.

In assenza di evidenze a supporto della scelta tradizionale delle scarpe da corsa, deve essere prestata molta attenzione a considerare altri paradigmi come più efficaci in assenza di studi clinici di buona qualità. Ad esempio, nonostante sia corretto sostenere che un grado maggiore di minimalismo promuova un movimento del piede più naturale, non esistono ancora evidenze che un movimento del piede più naturale sia effettivamente più efficace per prevenire gli infortuni.

Perché cambiare scarpe? Esistono due motivi. Primo, per migliorare la performance: una scarpa più leggera migliora l’economia della corsa. Secondo, per modificare la biomeccanica della corsa. Le scarpe minimaliste potrebbero aumentare la cadenza, modificare l’appoggio e ridurre le forze di impatto, ma non sembrano avere un effetto protettivo maggiore sugli infortuni rispetto alle scarpe tradizionali. Non è possibile stabilire un eventuale effetto protettivo per la scelta delle scarpe in base al comfort per una mancanza di studi clinici a supporto di questo paradigma.

Molti runner sono convinti che indossare la scarpa sbagliata per il loro piede sia causa di infortunio. I fisioterapisti aggiornati dovrebbero informare i runner che non esiste alcuna evidenza a supporto della scelta delle scarpe, indipendentemente dal paradigma, per prevenire gli infortuni. Di conseguenza, la scelta di una scarpa rispetto ad un’altra non dovrebbe richiedere più ragionamenti della scelta di una scarpa blu rispetto ad una rossa. Di contro, la corretta gestione dei carichi di allenamento dovrebbe essere l’aspetto principale dell’educazione dei runner.

Se l’obiettivo è modificare la biomeccanica della corsa e ridurre il rischio di infortuni, il running retraining potrebbe essere la scelta più appropriata. Il recente studio di Chan et al., con un campione di 320 runner, ha riportato una riduzione degli infortuni associati alla corsa del 62% al follow-up a un anno dopo 2 settimane di running retraining con l’obiettivo di ridurre le forze di carico verticali (https://www.fisiobrain.com/il-running-retraining-riduce-il-rischio-di-infortunio-nei-runner-principianti/).

Sono quindi necessari studi di buona qualità per determinare le indicazioni migliori per la scelta delle scarpe. In attesa di evidenze a supporto di specifici paradigmi per la selezione delle scarpe, deve essere prestata molta attenzione agli aspetti positivi e negativi dei paradigmi attuali o futuri.

Napier C, Willy RW. Logical fallacies in the running shoe debate: let the evidence guide prescription. Br J Sports Med. 2018 Dec;52(24):1552-1553.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30352861

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