Associazione tra allineamento e morfologia dell’articolazione femororotulea e anomalie strutturali e sintomi nel dolore femororotuleo
Un eccessivo stress articolare femororotuleo è stato proposto come causa del dolore e della progressione dei sintomi nei soggetti con dolore femororotuleo (PFP). Uno stress eccessivo potrebbe essere la conseguenza di un alterato allineamento dell’articolazione femororotulea, anche se le evidenze dagli studi prospettici a supporto di una relazione causale sono scarse.
I cambiamenti della distribuzione del carico femororotuleo, attribuiti a un alterato allineamento di questa articolazione, potrebbero eccedere la capacità di carico tissutale e contribuire potenzialmente allo sviluppo di lesioni condrali e altre caratteristiche evidenziabili all’imaging tipiche dell’artrosi femororotulea (edema osseo, osteofiti, difetti cartilaginei, sinoviti, aumento dell’intensità di segnale del fat pad, etc.).
Alcuni studi hanno mostrato un’associazione tra un alterato allineamento femororotuleo e le caratteristiche strutturali dell’artrosi nei soggetti con PFP, ma la possibile relazione di questi aspetti con i sintomi (dolore e limitazione funzionale) non è al momento conosciuta. Di conseguenza, l’obiettivo di questo studio è stato valutare se l’allineamento e la morfologia dell’articolazione femororotulea sono associati con 1) le alterazioni strutturali (cartilaginee, ossee e dei tessuti molli) evidenziabili con la risonanza magnetica (MRI) e 2) le caratteristiche e i sintomi nei soggetti con PFP.
I risultati dello studio hanno mostrato un’associazione tra l’allineamento e la forma dell’articolazione femororotulea e la presenza di alterazioni strutturali nei soggetti con PFP. I soggetti con una rotula alta, un tilt laterale maggiore, una posizione della rotula più laterale e una troclea meno profonda hanno una probabilità maggiore di presentare le caratteristiche dell’artrosi femororotulea alla MRI. L’associazione tra l’allineamento femororotuleo e la morfologia ossea e i sintomi è stata scarsa.
I soggetti con una durata maggiore dei sintomi e con un PFP bilaterale hanno una probabilità maggiore di presentare una rotula alta (caratteristica associata alla presenza di osteofiti) e una troclea meno profonda, confrontati con i soggetti con una durata minore dei sintomi e un dolore unilaterale. Questo indica che questi pazienti potrebbero rappresentare un sottogruppo di PFP più soggetto a sviluppare un’artrosi femororotulea. Follow-up nel lungo termine nei pazienti con PFP permetteranno di capire con più precisione se l’artrosi femororotulea rappresenta un continuum del PFP e se le alterazioni strutturali evidenziate possono aumentare il rischio di sviluppare sintomi persistenti.
È importante distinguere i fattori modificabili e non modificabili associati alla morfologia dell’articolazione femororotulea. Ad esempio, una rotula alta, un tilt laterale o una rotula posizionata più lateralmente possono beneficiare di strategie conservative, come i plantari e l’esercizio terapeutico. Di contro, la chirurgia è necessaria per modificare la morfologia della troclea femorale.
van Middelkoop M, Macri EM, Eijkenboom JF, van der Heijden RA, Crossley KM, Bierma-Zeinstra SMA, de Kanter JL, Oei EH, Collins NJ. Are Patellofemoral Joint Alignment and Shape Associated With Structural Magnetic Resonance Imaging Abnormalities and Symptoms Among People With Patellofemoral Pain? Am J Sports Med. 2018 Nov;46(13):3217-3226.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30321064
Fisioterapista, MSc, OMPT
Passione Evidence-Based. Con la speranza di diventare un Fisioterapista migliore
https://samuelepassigli.wordpress.com/
https://orcid.org/0000-0003-2862-0116
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